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lunedì 20 settembre 2021

 


Ciao a tutti, oggi vi propongo un romanzo di un autore che abbiamo già incontrato, Pablo Ayo, ma in una veste completamente diversa, non come autore di un’opera fantasy, bensì di un thriller divertente e con tratti a volte comici, insomma anche in questo caso uno scritto particolare che non si incasella in un genere ben rigido e definito: “Otello e la maledizione degli hotel”.

Il protagonista, Otello Bonacasa, ha una stupenda fidanzata Alisa, ex velina ed è un genio dell’informatica che ha fondato insieme al suo socio Marco Trifoldi l’azienda “Cloud 9” ma, cosa molto più importante è vittima, almeno secondo lui, di una maledizione: la maledizione degli hotel, da quando il suo ex compagno di liceo Evaristo gliela lanciò quasi per scherzo durante uno dei tanti atti di bullismo.

Che sia frutto di un’autosuggestione o veritiera questa convinzione, fatto sta che la sua vicenda rocambolesca ha inizio proprio in un hotel di Dubai dove è giunto per una conferenza: nel momento in cui apre la sua valigia, viene investito dallo scoppio di alcuni sacchetti di cocaina che gli sono stati inseriti a tradimento tra i suoi effetti personali.

Sarà costretto a fuggire e nella sua corsa verso la salvezza, mentre persone per lui insospettabili cercheranno in tutti i modi di portare a buon fine la trappola che gli è stata tesa, Otello sarà a sua volta ricercato da narcotrafficanti colombiani, malavitosi romani e camorristi, ma farà anche amicizie improbabili durante la sua permanenza nel carcere di Rebibbia, ebbene sì, non si farà mancare nulla, nemmeno una “vacanza” in carcere.

Durante quest’avventura, la sua ingenuità gli farà rischiare molte volte la sua stessa vita ma l’aiuto dei nuovi amici e la sua collaudata e proverbiale intelligenza, gli permetteranno di trovare soluzioni estrose anche nei momenti più difficili, e strano a dirsi riusciranno a farci scappare una risata divertita.

Mi è piaciuto davvero tanto leggere questo libro, il suo stile scorrevole è riuscito a dosare molto bene i momenti umoristici e i colpi di scena che si sono susseguiti ad un ritmo sostenuto; non mancano a dire il vero anche alcune scene abbastanza violente, insomma “alla Quentin Tarantino”, ma non stonano in un clima che rimane comunque ironico e divertente. Ho particolarmente apprezzato anche la cura per l'attività di editing, di solito refusi fastidiosi possono rendere lacunosa la gradevolezza della lettura, invece in questo caso si nota con piacere che è stato dedicato del tempo alla revisione.

Infine, i vari personaggi, anche quelli più marginali sono descritti con un tratto psicologico accurato anche se tra tutti spicca il protagonista, che si divide tra momenti di disperazione e disillusione e altri in cui deciso e determinato sembra quasi un “genio del Male”.

Un libro divertente che si lascia leggere molto facilmente e con piacere, consigliato se si ha voglia di farsi strappare qualche risata in maniera intelligente.