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martedì 21 dicembre 2021

 


Ciao a tutti, oggi vi presento un libro davvero molto particolare, che mi sono divertita tanto a leggere ma allo stesso tempo, come ogni buon libro, mi ha fatto riflettere: “Immacolata intercessione” di Carlo Kik Ditto edito da “Il ramo e la foglia edizioni”.

Ecco a voi, Unicorn e Shebop, un’attore porno gay molto religioso e praticante, e una transessuale con una passione quasi mistica per Cindy Lauper che di giorno fa la parrucchiera mentre di notte è un’incredibile drag queen del Blue Tongue; due amici e coinquilini che vivranno il nuovo miracolo di fine millennio, il tutto calato nell’atmosfera magica di una Chicago degli anni ‘80.

In quasi tutta la storia, parla Unicorn che con un’incisività dirompente si fa spazio tra un perbenismo che sa di naftalina e che negli anni ’80 era considerato semplicemente la normalità.

 Mi sono scelto una professione che va controcorrente, sono abituato a remare con forza, il giudizio altrui mi scivola addosso, ma l’ipocrisia che circonda la società e i fruitori del porno è angosciante. [...]

A volte immagino di essere la reincarnazione di Sant’Agostino d’Ippona, un grande uomo, autore del mio libro preferito: La città di Dio, è in quelle pagine in cui mi rifugio quando il mondo pesa sulle mie spalle.[...]

Nonostante io sia solo un umile peccatore e un pornodivo, che vive il sogno americano senza aver fatto un cazzo di male a nessuno, a chi mi giudica vorrei solo dire che Dio ha un fine per ognuno di noi, un fine maggiore, il mio passa per il porno e ne vado fiero”.

I capitoli in cui è Shebop a parlare invece, sono quelli più delicati, che compensano la forza e la rabbia che traspaiono spesso dalle parole di Unicorn.

Non so se sia possibile, ma ricordo esattamente il momento in cui la mia escrescenza prese le sembianze di una vagina, era come se fossi appena uscita, per la seconda volta, dalla pancia di mia mamma. È come ricordare la propria nascita. Sembra impossibile ma è così.

Il giorno in cui feci l’intervento risolutivo, fuori c’era un sole che spaccava le pietre, ma quello dentro di me splendeva ancora di più”.

I due coinquilini vivono immersi nella routine rassicurante dei loro lavori, circondati da personaggi che sebbene secondari riescono a caratterizzare meglio l’ambiente e le vite dei due protagonisti, finchè un giorno, nel negozio di parrucchiera di Shebop compare una donna di nome Mary, episodio che  come in una sorta strana coincidenza astrale, segnerà il punto di partenza per una serie di avvenimenti dalle sembianze di incidenti e stranezze che porteranno al culmine la storia con un evento che stravolgerà per sempre e completamente le loro vite.

I due personaggi non vengono mai chiamati con i loro veri nomi, a parte un momento che svelerà in maniera catartica la magia di cui è intrisa la vita di due persone che la società di solito ritiene non abbiano niente di memorabile e degno di essere notato.

Lo scrittore con un’attenzione molto accurata per i dettagli ci catapulta nell’atmosfera che vivono Unicorn e Shebop. Nonostante ci siano alcuni episodi che possono essere definiti molto scabrosi e descritti nei minimi particolari, non ho notato alcuna morbosità da parte dell’autore, anzi, a me è sembrato un modo per rendere più partecipe il lettore delle vite dei due personaggi, per aiutarlo a conoscerli meglio e mostrare che sebbene al di fuori sembrino ogni tanto sopra le righe, interiormente vivono dei turbamenti che l’esteriorità istrionica serve solo a celare.

Lo stile è divertente ma il messaggio di fondo che traspare è molto profondo: le differenze non sono scarti ma opportunità per una società più inclusiva in cui il “miracolo” può celarsi dove meno ce l’aspettiamo.

Ammiro la casa editrice che ha accettato di pubblicare un’opera di questo tipo e apprezzo  il coraggio dell’autore per aver scritto una storia trasgressiva e provocatoria, tesa a stuzzicare il lettore, permettere di ampliare gli orizzonti della propria mentalità e a suscitare riflessioni costruttive in una società che ama dividerci in compartimenti stagni, ed è un bene perciò che poi arrivino queste storie a stravolgere tutto.