Ciao a tutti! Oggi vi presento un libro
molto bello e toccante “Ciò che inferno non è” di Alessandro d’Avenia.
E’
l’estate del 1993. La scuola è finita e Federico un ragazzo di diciassette anni
della “Palermo bene”, sta finalmente pensando con sollievo alla vacanza-studio
che i suoi genitori gli stanno organizzando per l’ Inghilterra. Un giorno
incontra il suo professore di religione, don Pino Puglisi, che lo invita a
dargli una mano con i bambini dell’oratorio prima della sua partenza.
Entra
all’inizio timoroso e prevenuto nel famigerato quartiere Brancaccio. Senza
rendersene conto, però, imparerà man mano a saggiare il “cuore” dei bambini , a
guardare oltre i loro modi rudi. Metterà in discussione tutte le certezze che
lo avevano sostenuto fino ad allora fino a rinunciare alla vacanza in
Inghilterra e a dedicarsi con sempre maggiore passione alla nuova esperienza,
contravvenendo alle regole dei genitori e anche di alcuni individui del
quartiere che non vedono di buon occhio la sua presenza e l’aiuto che sta dando
a don Pino.
Conoscerà
anche l’amore e per amore metterà a repentaglio la sua vita che sente di
appartenere a quei bambini feriti nella loro infanzia e a don Pino Puglisi che
sarà per lui un esempio di rettitudine e sacrificio fatto con amore.
In
questo libro Alessandro D’Avenia fa trapelare un amore assoluto verso la sua
città ma soprattutto un affetto e delicatezza unici verso la figura di don Pino
Puglisi, il cui sorriso nemmeno nel momento della morte sono riusciti a
spegnere.
”Chi
amava questo quartiere e questa città come don Pino? Non aveva perimetro il suo
cuore, abbracciava ogni persona che aveva incontrato e trasformato.[…] Togli
l’amore e avrai l’inferno, mi dicevi, don Pino. Metti l’amore e avrai ciò che
inferno non è.”
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