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domenica 14 febbraio 2016



Ciao a tutti, oggi vorrei presentarvi un libro commovente  e allo stesso tempo agghiacciante, che per giorni mi ha inquietato : “Lunga è la notte”.
Il libro  è la narrazione da parte di Anthony Flacco e del figlio del protagonista, Jerry Clark, di una storia, che se non si avessero le prove inconfutabili che sia accaduta realmente, penserei sia  il frutto di uno scrittore dall’immaginazione eccessivamente macabra.
Purtroppo è la storia vera di un ragazzino canadese di 13 anni, Sanford Clark,  che, insieme allo zio, Gordon Stewart Northcott, negli anni ’20, divenne tristemente famoso negli Stati Uniti per orribili fatti di cronaca.
Figlio di una madre anafettiva e sicuramente psicolabile, trova conforto solo nell’affetto del padre e della sorella.
Nonostante il loro appoggio, però deve sottostare alla decisione della madre di andare a vivere in California con lo zio materno in un ranch, dove quest’ultimo ha intenzione di avviare un allevamento di polli.
Qui si troverà presto solo, alla prese con uno zio che oltre alla mania di voler diventare un divo di Hollywood, ne ha anche altre, deviate e degeneri, che mettono in luce il suo lato  psicopatico.
Il ragazzo qui  lavorerà a ritmi estenuanti,  sarà sottoposto a umiliazioni, torture psicologiche e fisiche  e si troverà costretto a rendersi complice di oltre venti omicidi di bambini che lo zio ha rapito con l’inganno.
Lunga è la notte” per Sanford anche ad anni di distanza ed ormai lontano dalle violenze a cui è stato sottoposto e che è stato costretto a far subire. Tutto ciò lo  segnerà indelebilmente ma lo aiuterà anche a prendere in mano le redini della propria  vita e a non farsi trascinare nel baratro della follia o della violenza  in cui una persona dalla personalità meno pacifica potrebbe soccombere.
“Il pedaggio per attraversare l’insidioso ghiaccio nero che portava fuori dall’inferno fu niente meno che un’intera esistenza improntata alla dignità e alla giustizia. Si è detto che il regno di Satana non ha vie d’uscita. Sanford l’ha smentito.”
La scrittura è coinvolgente, dai contenuti molto crudi, ed è narrata dal punto di vista di un bambino fortemente angosciato, dilaniato dai sensi di colpa.
Ho letto questo libro tutto d'un fiato e ho sofferto insieme a Sanford per tutti gli orrori che ha dovuto subire tanto che a stento a volte sono riuscita a contenere la commozione e spesso la rabbia. Questo libro è un'autentica testimonianza di quanto malvagio e demoniaco riesca a diventare l'uomo ma allo stesso tempo dà la speranza, anzi la certezza, che si possa rimanere puri e innocenti anche se si è visto e subito in prima persona la discesa all'inferno.
Fanno tenerezza le parole di Jerry Clark verso la fine del libro:  
“ In quanto figlio di Sanford Clark, vorrei presentarvi le scuse più sentite da parte di mio padre. Era dispiaciuto di non essere stato in grado di salvare i vostri familiari dalla crudeltà di Northcott, ma era un ragazzo esile ed era brutalizzato in modo orribile.”


Alla prossima!

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