Ciao a tutti, oggi vorrei presentarvi un libro commovente
e allo stesso tempo agghiacciante, che
per giorni mi ha inquietato : “Lunga è la
notte”.
Il libro è
la narrazione da parte di Anthony Flacco e del figlio del protagonista, Jerry
Clark, di una storia, che se non si avessero le prove inconfutabili che sia
accaduta realmente, penserei sia il frutto di uno scrittore
dall’immaginazione eccessivamente macabra.
Purtroppo è la storia vera di un ragazzino
canadese di 13 anni, Sanford Clark, che,
insieme allo zio, Gordon Stewart Northcott, negli anni ’20, divenne tristemente
famoso negli Stati Uniti per orribili fatti di cronaca.
Figlio di una madre anafettiva e sicuramente
psicolabile, trova conforto solo nell’affetto del padre e della sorella.
Nonostante il loro appoggio, però deve sottostare
alla decisione della madre di andare a vivere in California con lo zio materno
in un ranch, dove quest’ultimo ha intenzione di avviare un
allevamento di polli.
Qui si troverà presto solo, alla prese con uno
zio che oltre alla mania di voler diventare un divo di Hollywood, ne ha anche
altre, deviate e degeneri, che mettono in luce il suo lato psicopatico.
Il ragazzo qui lavorerà a ritmi estenuanti, sarà sottoposto a umiliazioni, torture
psicologiche e fisiche e si troverà
costretto a rendersi complice di oltre venti omicidi di bambini che lo zio
ha rapito con l’inganno.
“Lunga è la
notte” per Sanford anche ad anni di distanza ed ormai lontano dalle
violenze a cui è stato sottoposto e che è stato costretto a far subire. Tutto
ciò lo segnerà indelebilmente ma lo
aiuterà anche a prendere in mano le redini della propria vita e a non farsi trascinare nel baratro
della follia o della violenza in cui una
persona dalla personalità meno pacifica potrebbe soccombere.
“Il pedaggio per
attraversare l’insidioso ghiaccio nero che portava fuori dall’inferno fu niente
meno che un’intera esistenza improntata alla dignità e alla giustizia. Si è
detto che il regno di Satana non ha vie d’uscita. Sanford l’ha smentito.”
La scrittura è coinvolgente, dai contenuti molto crudi,
ed è narrata dal punto di vista di un bambino fortemente angosciato, dilaniato dai sensi di colpa.
Ho letto questo libro tutto d'un fiato e ho
sofferto insieme a Sanford per tutti gli orrori che ha dovuto subire tanto che
a stento a volte sono riuscita a contenere la commozione e spesso la rabbia.
Questo libro è un'autentica testimonianza di quanto malvagio e demoniaco riesca
a diventare l'uomo ma allo stesso tempo dà la speranza, anzi la certezza, che
si possa rimanere puri e innocenti anche se si è visto e subito in prima
persona la discesa all'inferno.
Fanno tenerezza le parole di Jerry Clark verso la
fine del libro:
“ In quanto figlio
di Sanford Clark, vorrei presentarvi le scuse più sentite da parte di mio padre.
Era dispiaciuto di non essere stato in grado di salvare i vostri familiari
dalla crudeltà di Northcott, ma era un ragazzo esile ed era brutalizzato in
modo orribile.”
Alla prossima!
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