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giovedì 28 dicembre 2023

 




Ciao a tutti, oggi vi presento il romanzo “Marcel ritrovato” di Giuliano Gramigna edito in una nuova edizione da “Il ramo e la foglia edizioni”. Giuliano Gramigna è stato un critico letterario, scrittore e poeta, pubblicò questo romanzo nel 1969, un romanzo che è definito la sua opera più bella e per la quale vinse il Premio Selezione Campiello e il Premio Campione d’Italia.

Il protagonista è Bruno, un personaggio molto complicato, affetto da nevrosi che lo rendono schivo e sfuggente mentre  si muove in una Milano degli anni ’60. È un pubblicitario che in passato ha pubblicato un romanzo “Un matrimonio sbagliato”, il quale ha suscitato interesse nella critica ma ha avuto un mediocre successo tra il pubblico.

Giuliano Gramigna così lo presenta ai lettori nell’incipit del romanzo:

Rientrare a Milano e fare il morto, almeno per un pò di tempo. A Bruno piaceva poco viaggiare, specialmente per lavoro, e si staccava con fatica dalla sua città come del resto da ogni abitudine; ma un lungo viaggio era a sua volta una nuova abitudine, per uscire. Eterno traumatizzato![...]Rinchiuso in casa come l’appena dimesso dal carcere, agorafobo, era rimasto per un paio di giorni senza far sapere a nessuno del suo ritorno,[...]"

Viene delineato così nell’arco di poche righe un personaggio che subisce il mondo, rinchiuso in ricordi sofferenti che rendono la sua vita un trascinarsi doloroso. Poche sono le persone che frequenta abitualmente: sua sorella “La Gianna”, Franco, un amico di vecchia data, Laura, una donna con cui ha una relazione prettamente fisica con un finto reciproco coinvolgimento sentimentale; ogni tanto poi si costringe a frequentare alcuni amici della sorella, annoiati borghesi che banalizzano qualsiasi argomento e che vivono con straordinaria ottusità la superficie della vita credendo di attingere invece dalle sue profondità.

Il suo pensiero cade spesso dolorosamente, come una ferita ancora suppurante, su Roberta, il suo vero e perso amore di gioventù, amore a cui si ispira lo stesso suo romanzo e che rimane sopito, contribuendo a covare il suo senso di fallimento insieme alla sofferenza acuita dalla scarsa stima che aveva suo padre (da poco defunto e con cui ha vissuto i suoi ultimi anni) verso le sue velleità letterarie; disistima confermata dalla scoperta da parte di Bruno di una sua nota tra le carte che una sera gli mostra sua sorella per mettere ordine tra gli  effetti personali del genitore.

La vita di Bruno però prende una piega diversa quando un giorno da Roberta riceve una richiesta particolare: andare a Parigi per ritrovare suo marito Marcello che è scomparso proprio dopo aver annunciato un viaggio d’affari nella capitale francese.

Marcello, è un altro personaggio chiave nella vita di Bruno, è colui che ha usurpato il suo posto, l’uomo che lui avrebbe dovuto essere per poter rimanere nella vita di Roberta.

La richiesta non fa altro che peggiorare la sua nevrosi ma alla fine dopo un sofferente dibattito interiore  si recherà a Parigi, dove insieme alla ricerca del suo vecchio amico-rivale  rivivrà con memoria proustiana il suo passato  e farà incontri catartici.

Devo ammettere che dopo aver letto questo romanzo, ci ho messo un pò per scrivere questa recensione perchè se da un lato ero intimorita dalla levatura dello scrittore, dall’altro avvertivo che avevo bisogno di più tempo rispetto al solito per far “decantare” l’effetto che l’opera aveva avuto su di me.

 È stato un romanzo non di facile lettura ma allo stesso tempo mi sono lasciata incantare dall’abilità dello scrittore nel destreggiarsi come un prestigiatore con i suoi esperimenti stilistici.  La terza persona che ex abrupto diventava una prima persona, all’inizio mi aveva disorientata ma poi è stato piacevole perdersi in questo cambio di prospettiva, nel personaggio che diventava esso stesso il Narratore, ma il Narratore chi? Il Gramigna o il Bruno stesso, oppure l’uno si trasformava nell’altro in una sorta di compenetrazione di corpi che si autoanalizzano e si immergono nella reciproca vita interiore come nell’illusione ottica del rispecchiarsi infinito di due specchi?

Questo è un libro che consiglio a tutti soprattutto a chi è desideroso di conoscere meglio un pezzo di Letteratura italiana a cui quest’opera si aggiunge preziosamente, mostrando quanto ricco di sperimentazioni sia stato il post-modernismo.