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domenica 22 novembre 2015




Ciao a tutti! Eccomi di nuovo dopo quasi un mese (mannaggia, come passa il tempo)!Oggi vorrei suggerirvi un piccolo libro (avrà meno di 150 pagine e l’ho letto in pochissime ore) che, nonostante le sue dimensioni porta con sé un messaggio potente sulla vita e la ricerca della felicità: “Le cose che non ho”.
Lessenza di questo breve romanzo è tutta racchiusa nel titolo: le cose che non ha la protagonista diventano un pensiero costante dopo che un’enorme vincita alla lotteria le renderebbe realizzabili.
Jo è una tranquilla donna, proprietaria di una merceria in un piccolo paese di provincia, moglie e madre, con un corpo appesantito da qualche chilo di troppo che, però nonostante tutto lei adora. Un giorno con due sue amiche gioca dei numeri al lotto. Qualche giorno dopo scopre di aver vinto almeno diciotto milioni di euro. Il pensiero della vincita invece di entusiasmarla diventa un tarlo che l’assilla giorno e notte e si chiede ossessivamente se tutto quello che ha sempre sognato di possedere e che fino ad allora non avrebbe potuto permettersi, è veramente necessario e la renderebbe felice. Quella vincita diventerà una delle sue più grandi rovine e senza volerlo, cambierà la sua vita per sempre.
 
 



Note sull’autore (tratto da Note sull'autore (da http://www.treccani.it/enciclopedia/gregoire-delacourt/):
 
 



Delacourt, Grégoire. - Pubblicitario e scrittore francese (n. Valenciennes 1960). Interrotti gli studi di Diritto, ha iniziato a lavorare nel campo pubblicitario come copywriter nel 1982, ottenendo prestigiosi premi quali il Leone d'Oro al Festival della pubblicità di Cannes e fondando nel 2004 l’agenzia Quelle belle journée. Mutuato dalla scrittura pubblicitaria uno stile tagliente ed essenziale in cui ogni frase corrisponde a un’idea, ha esordito nel mondo letterario nel 2011 con L’écrivain de la famille, romanzo dalle sfumature autobiografiche acclamato dalla critica e dal pubblico, con il quale si è aggiudicato nello stesso anno i premi Marcel Pagnol, Rive Gauche e Cœur de France; tale successo è stato confermato dai successivi La Liste de mes envies  (2012; trad. it. Le cose che non ho, 2013) e La première chose qu'on regarde (2013; trad. it. 2014); Une pimprenelle (2013; trad. it. 2014).
 
 

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