Ciao a tutti!
Oggi dopo una grande
abbuffata eccomi qui a proporvi un saggio molto interessante su un argomento
affascinante: "Lo scienziato e l'infinito".
L'infinito:
terrorizzante nella sua vastità senza fine per alcuni, di un fascino ipnotico
ed esaltante per altri. In questo saggio l'autore ripercorre il concetto di
infinito partendo dai Greci con la loro paura irrazionale e terrificante fino
al rifiuto, soffermandosi poi su uomini come Giordano Bruno e George Cantor che
invece lo avevano studiato appassionatamente per dargli una sua realtà e che
hanno pagato l'uno con la vita, l'altro con la progressiva follia il loro
coraggio. Trinh Xuan Thuan dà un' occhiata anche all'infinito nell'arte e nella
letteratura descrivendo geni come Escher e Borges e l'arte islamica con la sua
peculiare espressione del senso di infinito. Infine viene analizzato l'infinito
nella cosmologia che con le sue affascinanti elucubrazioni non può non porre
problemi che sfociano nel campo della filosofia, sociologia e teologia. Il
tutto è descritto in maniera estremamente scorrevole e accattivante persino per
chi è a digiuno di concetti scientifici e matematici. Un viaggio stupendo che
ripercorrerei volentieri altre innumerevoli volte. "L'infinito
assume sembianze molteplici e diverse. Sta a ognuno di noi scegliere quella che
preferisce. Come ha osservato giustamente George Cantor “Per quanto la natura
umana sia limitata – e lo è davvero – essa ha moltissimi punti di contatto con
l’infinito”.
Buon
Natale!
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