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domenica 1 maggio 2016



Ciao a tutti! Oggi vi parlo di nuovo di una scrittrice che tanto amo: Isabel Allende con  “Il gioco di Ripper”.
Il romanzo è incentrato sulla figura di due donne: Indiana, medico olistico che ama la vita e conduce una vita da bohemienne e sua figlia Amanda, diffidente ed estremamente razionale. Amanda è un’appassionata del gioco di Ripper, un gioco online in cui deve cimentarsi nella soluzione di casi misteriosi, talento che ha ereditato dal padre, capo ispettore della sezione omicidi della polizia di San Francisco.
Indiana, separata da anni dal padre di Amanda, è corteggiata da due uomini completamente diversi tra cui non riesce a decidersi: Alan, ricco erede di una delle famiglie dell'élite di San Francisco e Ryan, enigmatico e affascinante ex navy seal dell'esercito americano, ferito durante una delle sue ultime missioni.
Nella città cominciano a susseguirsi una serie di omicidi ed Amanda si getta a capofitto nel cercare una loro soluzione. La situazione precipita quando sparisce Indiana e bisogna al più presto cercare di sbrogliare la matassa e capire se c’è una connessione tra gli omicidi e la sparizione della madre.
Devo confessare che ho intrapreso la lettura di questo romanzo con aria molto perplessa e prevenuta: Isabel Allende per me è la scrittrice che dà voce all'Amore e l'idea che si fosse buttata in un nuovo genere, l'avevo inteso come un tradimento.
Quando stavo quasi per abbandonare il libro a causa delle prime duecento pagine abbastanza dispersive (troppi rimandi al passato dei personaggi di cui non riuscivo a capire il loro inserimento e come si incastrassero con gli assassinii che si susseguivano), una magia improvvisamente è avvenuta: tutti i pezzi del puzzle si sono ricomposti e ho visto emergere la Allende che tanto amo, con le tenui e appassionate atmosfere, con la cura delicata dei sentimenti senza essere melensa...anche in un romanzo giallo.
Buon 1° maggio a tutti anche se sotto il diluvio!

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