Ciao a tutti! Eccomi qui con un libro tutto
al femminile raccontato da uno scrittore dotato di una rara sensibilità : Ugo
Riccarelli con L'amore graffia il mondo.
Signorina è la figlia di
un capostazione di un piccolo paese di provincia.
Un giorno, da bambina, un
uomo sceso da un treno, con gli occhi a mandorla, le fa un dono : un vestitino
fatto completamente di carta per la sua bambola.
Affascinata dalla magia
che quell’uomo aveva creato davanti ai suoi occhi si diletta anche lei a dare
nuove forme alla carta fino a quando diventata una ragazzina, viene presa come
apprendista nell’atelier di una famosa maestra di sartoria del suo paese che
aveva conosciuto grandi stilisti come Chanel. Colpita dall' estrema bravura
della ragazza, la maestra allo scoppio della seconda guerra mondiale, dopo aver
deciso di chiudere l’atelier, le regala due dei suoi famosi quaderni zeppi di
preziosi suggerimenti, che teneva al sicuro in un cassetto.
Il sogno di Signorina
diventa quello di creare un atelier in cui lei possa dare sfogo alla sua
creatività ma la guerra, il matrimonio e la successiva nascita di un figlio
cagionevole di salute la costringono a soffocare le sue più recondite
aspirazioni e a rinunciare a parti di se stessa.
”Lei lasciò che le
palpebre si chiudessero e ancora scivolò nel buio, dove le parve di vedere
l’immagine del suo cuore logoro, mezzo strappato. Lo osservò con attenzione e
vide che gli strappi si sarebbero potuti riparare facilmente con un filo forte
e qualche punto dato bene, ma proprio mentre si avvicinava per rammendarlo si
rese conto che era pieno di tutto quello che lei aveva cercato di salvare con
l’amore, finendo per tradire la magia dell’omino con gli occhi a mandorla e il
regalo della Mei. Allora il dolore che le pesava sul petto si fece ancora più
prepotente, quasi la volesse afferrare dietro il collo e obbligarla a guardare
da vicino quelle ferite, e spiegarle quanto l’amore le avesse fatto male,
quanto le fosse costato allontanare da sé il piacere di creare l’eleganza con
le sue mani, di essere libera di disegnare il mondo con la sua arte, senza
doverla sacrificare a nessuno e a niente, ma essere soltanto una bambina felice
di piegare un pezzo di stoffa per ricavarne bellezza.”
Note sull'autore (tratto
daWikipedia):
Nato a Cirié, in provincia di Torino, nel 1954, figlio di
genitori di origini toscane, e fin da bambino ha cominciato a soffrire di
problemi polmonari; ha frequentato la Facoltà di Filosofia presso l'Università
degli Studi di Torino.
Sempre a Cirié ha vissuto le sue prime esperienze di lavoro
prima nella Biblioteca Civica e poi nell'Ufficio di Collocamento.
Nel 1979 si è sposato la prima volta e da questo matrimonio ha
avuto una figlia, nata nel 1985.
Nel 1986, per cercare un clima più favorevole alle sue
condizioni di salute, si è trasferito a Pisa dove ha lavorato presso l'azienda
dei telefoni di stato, presso la Biblioteca comunale e infine nell'Ufficio
stampa del Comune di Pisa.
Nel 1990 si è sottoposto in Inghilterra ad
un doppio trapianto di cuore e polmoni che ha segnato fortemente tutta la
sua vita.
Ritornato a Pisa dall'Inghilterra, dopo qualche tempo si è
separato dalla moglie ed ha cominciato, con la figlia, a far parte di un nuovo
nucleo familiare che ha positivamente inciso, in quanto sprone e sostegno,
sulla sua produzione letteraria.
Nel 1995, su incoraggiamento di Antonio Tabucchi, ha pubblicato
il suo primo romanzo, "Le scarpe appese al cuore", nato
dall'esperienza del trapianto.
Nel 1998 ha vinto il Premio "Selezione Campiello" con
il romanzo "Un uomo che forse si chiamava Schulz".
Trasferitosi nella capitale, dal 2002 ha lavorato presso il
Comune di Roma, prima nello staff del Sindaco Veltroni e dal 2008
all'Assessorato alla Cultura dove ha curato i rapporti con l'Associazione
Teatro di Roma.
Nel 2003 si è sposato con Roberta, sua compagna da quattro anni
e con la quale è vissuto fino alla fine.
Nel 2004 ha vinto il Premio Strega con "Il dolore
perfetto".
È morto il 21 luglio 2013 all'età di 58 anni a Roma dove viveva
con la moglie.
Il 7 settembre 2013, poco dopo la sua morte, ha vinto il Premio
Campiello con L'amore graffia il mondo che, per la
prima volta nella storia del concorso, gli viene assegnato postumo[1].
Ha collaborato con la RAI, con
diverse testate giornalistiche e riviste tra le quali La
Repubblica, Il
Sole 24 Ore, Diario, Grazia, Il Tirreno, Il Corriere della Sera. I suoi libri
sono tradotti in francese, spagnolo, inglese, tedesco, olandese, albanese,
lituano, ebraico, coreano, greco e pubblicati in numerosi paesi.
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