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sabato 5 marzo 2016

Harper Lee



Harper Lee, scomparsa il 19 febbraio di quest'anno, rappresenta una pietra miliare nella  letteratura mondiale, sebbene abbia pubblicato solo due romanzi e l’ultimo addirittura a distanza di 55 anni dal primo.
Il suo  capolavoro “Il buio oltre la siepe”, studiato in tutte le scuole degli Stati Uniti, ha venduto oltre 40 milioni di copie in tutto il mondo ed è stato tradotto in almeno 40 lingue.
Ma andiamo per gradi e seguiamola lungo il corso della sua vita.
Nelle Harper Lee nasce il 28 Aprile 1928 a Monroeville la più piccola di quattro figli. Suo padre, Amasa Coleman Lee, è un avvocato, membro della Corte legislativa Statale dell'Alabama e proprietario di parte del giornale locale mentre la madre, Frances Finch Lee è una donna ammalata che esce raramente di casa, morirà nel 1951. Frequenta le scuole elementari e le superiori a pochi isolati di distanza da casa sua, in Alabama Avenue. Uno dei suoi più cari amici di infanzia, che avrà un’enorme influenza nella sua vita è Truman Capote e sebbene di temperamento molto diverso, entrambi sono accomunati da una vita familiare complicata: Truman vive con i parenti di sua madre a Monroeville, pressoché abbandonato dai suoi genitori.
Al liceo scopre il suo amore per la letteratura e dopo il Diploma, nel 1944 frequenta il College Femminile Huntington di Montgomery dove rimane quasi in disparte per concentrarsi sugli studi e la scrittura, ma il suo voluto isolamento non le impedisce di diventare membro della società letteraria del coro. In seguito si trasferisce all’University of Alabama, presso Tuscaloosa e partecipa per un certo periodo ad un’associazione femminile universitaria, e, assecondando la sua passione nascente per la scrittura, contribuisce al giornale umoristico  della scuola “Rammer Jammer”, del quale diventerà anche la direttrice.
Si iscrive successivamente alla Facoltà di Legge ed è costretta ad abbandonare il suo ruolo di direttrice del “Rammer Jammer”. Dopo un anno di studi si rende conto che la sua vera ispirazione è diventare una scrittrice e nel 1948 va alla Oxford University in Inghilterra ma nel 1949 torna negli Stati Uniti e si iscrive alla Facoltà di Legge a New York, che decide di lasciare dopo solo un semestre per dedicarsi definitivamente al suo sogno di scrivere. Qui per mantenersi, lavora per diversi anni come agente di viaggi per la Eastern Airlines e British Overseas Air Corp. A New York ritrova il suo amico di infanzia Truman Capote, che sta diventando un astro nascente della letteratura del tempo e fa amicizia con i coniugi Browns (Michael Martin Brown è un compositore e paroliere di Broadway).
I Browns per il Natale del 1956 le faranno un regalo straordinario che le permetterà di dare una svolta alla sua vita: il denaro necessario per vivere un anno senza lavorare e dedicarsi a tempo pieno alla stesura del suo romanzo. L’aiuteranno  a trovare un agente, Maurice Crain che la presenterà ad una casa editrice, la J.B. Lippincott & Co.
 Nel 1957 presenta alla casa editrice “Va, metti una sentinella” (“Go Set a Watchman”) ma le viene consigliato di riscrivere il romanzo dalla prospettiva di un bambino e nel 1960 verrà pubblicato “Il buio oltre la siepe”, successo immediato di pubblico e di critica, che vincerà il Premio Pulitzer l’anno successivo.
Il libro è ambientato nel paese di nascita di Harper Lee e racconta la storia di un avvocato, Atticus Finch e dei suoi due figli, Scout e Jem immersi in una cultura grettamente sospettosa e razzista. Atticus difenderà con fermezza un uomo di colore ingiustamente accusato di stupro; mentre  lo strano vicino di casa, Boo Radley, che terrorizza Scout e Jem si rivela non essere il mostro che i due bambini pensavano fosse.
La voce narrante, quella di Scout, riflette tutta l’innocenza della fanciullezza che si scontra con la meschinità, l’ipocrisia e la cattiveria della comunità in cui vivono. È un duro atto d'accusa contro i pregiudizi e il segregazionismo.
Sebbene Harper Lee abbia sempre negato che il suo romanzo fosse autobiografico,  non è difficile travisare dietro il personaggio di Atticus Finch la figura di suo padre e dietro quello di Dill, l’amico di scorribande di Scout e Jem, la figura di Truman Capote.
 Il titolo in lingua italiana è una metafora ripresa da uno dei passi del libro in cui si parla di Boo Radley, il vicino di casa dei Finch, che Jem e Scout non hanno mai visto e che temono solo perché non conoscono: oltre la siepe che separa la casa dei Radley dalla strada c'è l'ignoto. Il "buio oltre la siepe" rappresenta l'ignoto e la paura che genera il pregiudizio.
Nel testo però ci sono più numerosi riferimenti al titolo originale To Kill a Mockingbird" (uccidere un usignolo), un'azione crudele e immotivata. Il "Mockingbird" è un uccellino dal nome scientifico Mimus polyglottos molto diffuso negli Stati Uniti ma non è presente in Italia: la traduzione, mancando di un preciso termine corrispondente, ha variamente proposto sinonimi come tordo, passero, usignolo.

Nel 1962 verrà fatta la trasposizione cinematografica (premiata con  tre oscar) con Atticus Finch  interpretato da un indimenticabile Gregory Peck.
L'attore diviene molto amico del padre di Harper Lee, che muore a 82 anni, purtroppo durante le riprese, e si racconta che dopo la prima scena che Gregory Peck gira in cui si mostra il suo personaggio tornare a casa dall'ufficio legale mentre i suoi bambini gli corrono incontro per salutarlo, la Lee che è ospite sul set quel giorno, si sia commossa. 

Quando Peck chiede alla scrittrice se abbia fatto qualcosa per turbarla, la Lee spiega che aveva pianto perché aveva notato che aveva la stessa andatura del suo defunto padre; per questo motivo al termine delle riprese la scrittrice vuole regalare all’attore l’orologio di suo padre (utilizzato anche come oggetto di scena).
Dopo questa curiosità ritorniamo alla nostra Harper Lee che troviamo così fortemente disorientata dall’enorme e immediato successo che nel 1964 decide di ritirarsi per sempre nel suo paese natale, dove vivrà con la sorella Alice (deceduta ultracentenaria nel 2014 e avvocato della Lee fino al termine dei suoi giorni) senza rilasciare alcuna intervista da allora e conducendo una vita molto semplice e ritirata.
Molto attiva nella comunità della sua Chiesa, Harper Lee molto spesso usa le ricchezze accumulate con il suo successo per fare anonime donazioni filantropiche. 

Uniche sue recenti apparizioni rimangono quella del  2007 con l’onorificenza da parte del Presidente George W. Bush della “Presidential Medal of Freedom” per il suo contributo alla letteratura e quella del 2010 in cui riceve dal Presidente Obama la “National Medal of Arts”.

Nel 2015 viene pubblicato “Va, metti una sentinella”, la prima revisione de “Il buio oltre la siepe” che scatena un sacco di polemiche. La sorella Alice scrive in un comunicato “La povera Nell Harper è cieca e sorda e firmerebbe qualsiasi cosa le ponessero davanti”; per questo motivo molti si sono chiesti se fosse in uno stato mentale tale da poter prendere decisioni autonome e se fosse veramente suo desiderio pubblicare un nuovo romanzo. Significative sono le parole del cugino Richard Williams quando tempo fa  disse di Harper Lee: "Una volta le ho chiesto il motivo per cui non ha mai scritto un altro libro e mi ha detto, 'Quando si ha un colpo del genere, non si può andare da nessuna parte se non verso il basso".
Personalità complessa, talvolta discussa, con un carattere definito 'enigmatico' da tutti coloro che ebbero il piacere di conoscerla. Riservata, rispettata e "protetta" dai suoi concittadini (ogni anno vengono messe in scena produzioni teatrali di "Il buio oltre la siepe"), sebbene abbia deciso di “uscire dalle scene” da più di 50 anni, l’eredità che ci ha lasciato non verrà facilmente dimenticata e rimarrà nei cuori di chiunque si farà incantare dal suo capolavoro.
Alla prossima!

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