martedì 29 marzo 2016



Ciao a tutti! Terminate le feste pasquali eccomi qui davanti al pc  a parlarvi di un altro libro. Oggi vi suggerisco il libro di un autore che è capace di far viaggiare il lettore verso un mondo magico e fiabesco: Mauro Corona con “La voce degli uomini freddi”.
"Era un paese di neve. Nevicava anche d’estate. E nelle altre stagioni nevicava lo stesso. Nevicava sempre.[...]Lassu' vivevano donne e uomini soffiati nella neve, statue di ghiaccio che nessun fuoco avrebbe mai potuto sciogliere. Nemmeno quello dell'amore. [...]Così era la faccenda lassu', sui monti degli invisibili." Ecco alcuni stralci dell'incipit di questa malinconica e dolce fiaba romanzata. Corona ci trasporta teneramente e con nostalgia in un luogo e tempo ormai perduti, in cui esisteva un villaggio che viveva pacificamente ai ritmi della natura, anche quelli tragici, senza mai lamentarsi e amando qualsiasi evento la vita gli donasse, persino la morte. Un piccolo popolo tra i monti, così in alto e così nascosto, che nemmeno le guerre tra gli uomini delle "città fumanti" potevano turbarli. Ma non c'è luogo dove la cattiveria e l'avidità umana riescano ad arrestarsi, perciò rimane ormai solo il "cantastorie" Mauro Corona a incantarci con la storia di questi tenaci e semplici abitanti di un villaggio perso tra i monti, vissuti per dieci secoli indisturbati, rendendoli vividi nella nostra immaginazione e facendoci amare personaggi indimenticabili come i due amanti appassionati e litigiosi i cui scheletri facevano da guardiani alla grotta dei cristalli oppure l'uomo a "tre facce" e la sua amata "dagli occhi parlanti" e altri ancora che con tenerezza ricorderemo anche dopo aver terminato la storia.

Alla prossima!

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