domenica 29 novembre 2015



Ciao a tutti! Buona domenica! Oggi voglio parlarvi di un libro delicato e commovente “Come un fiore ribelle” che racconta la storia di un legame indissolubile: quello tra una madre e un figlio.William è stato lasciato dalla madre cinque anni prima in un’orfanotrofio, dove oltre la severità e durezza d'animo delle suore, trova calore nell’amicizia con due “orfani” come lui: Sunny, un piccolo indiano e Charlotte, una ragazzina cieca di origine irlandese.
William conserva come una reliquia l’immagine di quella che ritiene essere sua madre, una foto di giornale che ritrae una star del cinema; Willow Frost.
Un giorno insieme alla sua amica Charlotte, decide di scappare e di ritrovare sua madre.
La fuga dura solo l’arco della giornata, ma l’ incontro con Willow Frost riesce ad avvenire lo stesso.
Da allora ci sarà un susseguirsi veloce di avvenimenti che colpiranno dritto al cuore del dodicenne William; rivelazioni che squarceranno ombre nei suoi ricordi e decideranno del suo futuro.
Con uno stile scorrevole e coinvolgente, Jamie Ford racconta una straziante storia d’amore incondizionato tra una madre e un figlio che travalica ogni crudeltà di cui è capace il genere umano.
William ripescò la vecchia foto di sua madre con gli angoli arricciati, quella che si portava dietro come una sacra reliquia. Prese la pagina sporca, malandata e sbiadita e il giornale che gli aveva dato Sunny, e uscì nell’oscurità incipiente della sera. […] scavò un buco con le mani. La terra era fredda e umida e odorava di foglie marce. Quando il buco fu abbastanza largo e profondo, William depositò sul fondo le immagini della madre. Guardò il sorriso hollywoodiano per un ultimo momento e poi coprì il suo viso affascinante,[…] fino a riempire il buco. Desiderò poter fare la stessa cosa con il vuoto che aveva nel cuore. Mentre lisciava il terreno sulla tomba improvvisata di sua madre disse “Ti perdono”. Poi torno al dormitorio, si infilò sotto le coperte ancora vestito e con le mani sporche di terra, e seppellì la testa sotto il cuscino.





 
Note sull'autore:





Jamie Ford è cresciuto presso il quartiere cinese di Settle e discende da uno dei pionieri delle miniere del Nevada, il bisnonno Min Chung, emigrato nel 1865 dalla Cina a San Francisco, il primo della famiglia ad assumere il nome Ford. Autore di racconti pluripremiati, vive nel Montana con la moglie e i figli.

Il suo romanzo Il gusto proibito dello zenzero è stato tradotto in 17 lingue. Fa parte della Squaw Valley Community of Writers. 

domenica 22 novembre 2015




Ciao a tutti! Eccomi di nuovo dopo quasi un mese (mannaggia, come passa il tempo)!Oggi vorrei suggerirvi un piccolo libro (avrà meno di 150 pagine e l’ho letto in pochissime ore) che, nonostante le sue dimensioni porta con sé un messaggio potente sulla vita e la ricerca della felicità: “Le cose che non ho”.
Lessenza di questo breve romanzo è tutta racchiusa nel titolo: le cose che non ha la protagonista diventano un pensiero costante dopo che un’enorme vincita alla lotteria le renderebbe realizzabili.
Jo è una tranquilla donna, proprietaria di una merceria in un piccolo paese di provincia, moglie e madre, con un corpo appesantito da qualche chilo di troppo che, però nonostante tutto lei adora. Un giorno con due sue amiche gioca dei numeri al lotto. Qualche giorno dopo scopre di aver vinto almeno diciotto milioni di euro. Il pensiero della vincita invece di entusiasmarla diventa un tarlo che l’assilla giorno e notte e si chiede ossessivamente se tutto quello che ha sempre sognato di possedere e che fino ad allora non avrebbe potuto permettersi, è veramente necessario e la renderebbe felice. Quella vincita diventerà una delle sue più grandi rovine e senza volerlo, cambierà la sua vita per sempre.
 
 



Note sull’autore (tratto da Note sull'autore (da http://www.treccani.it/enciclopedia/gregoire-delacourt/):
 
 



Delacourt, Grégoire. - Pubblicitario e scrittore francese (n. Valenciennes 1960). Interrotti gli studi di Diritto, ha iniziato a lavorare nel campo pubblicitario come copywriter nel 1982, ottenendo prestigiosi premi quali il Leone d'Oro al Festival della pubblicità di Cannes e fondando nel 2004 l’agenzia Quelle belle journée. Mutuato dalla scrittura pubblicitaria uno stile tagliente ed essenziale in cui ogni frase corrisponde a un’idea, ha esordito nel mondo letterario nel 2011 con L’écrivain de la famille, romanzo dalle sfumature autobiografiche acclamato dalla critica e dal pubblico, con il quale si è aggiudicato nello stesso anno i premi Marcel Pagnol, Rive Gauche e Cœur de France; tale successo è stato confermato dai successivi La Liste de mes envies  (2012; trad. it. Le cose che non ho, 2013) e La première chose qu'on regarde (2013; trad. it. 2014); Une pimprenelle (2013; trad. it. 2014).