domenica 14 maggio 2023

 


Ciao a tutti,

oggi vi presento un altro romanzo edito dalla casa editrice “Il ramo e la foglia edizioni”: “Anche se fosse vero” di Davide Antonio Pio.

Non vi nascondo che è stato il libro più strano e in certi tratti complesso che mi sia trovata a leggere, ma non per questo meno interessante, anzi, la sua struttura e il suo evolversi hanno stuzzicato la mia curiosità, tanto che senza fatica ho terminato le quasi 150 pagine di cui è composto il romanzo.

In quest’opera divisa in cinque parti, cullati dal rumore delle acque del lido di Venezia, si dipanano le vite di diversi personaggi, alcuni seguiti dall’autore per poche pagine e in un arco di tempo molto breve, altri invece affiancati per quasi la loro intera vita.

Tutti i personaggi sono in qualche modo legati tra di loro, ma il legame e ciò che si nasconde tra le righe sta al lettore ricostruirlo, l’autore non facilita in alcun modo chi legge, solleticando la sua fantasia e creatività.

Il tutto è raccontato così come si mostra un quadro o si guarda un panorama: senza giudizio o sentimentalismi; è il lettore che deve farsi un’idea e provare trasporto per le vicende dei personaggi in base alla ricostruzione che lui stesso si è fatta dentro di sé.

Ogni tanto l’autore si abbandona a qualche veloce disquisizione filosofica, buttata velocemente quasi ad indicare una direzione, come una sorta di guida nel susseguirsi degli anni narrati in cui i personaggi vivono, si innamorano, e in cui morti violente o incidenti si avvicendano a nascite e amori; il tutto senza mai entrare nei dettagli, ma lasciando aleggiare sempre una patina di non detto ma immaginabile.  

Il vero protagonista del romanzo sembra essere la Vita, che si svolge nella sua semplicità quasi banale, e che con le sue fila talvolta sottili e trasparenti, altre volte più tenaci e spesse, lega tra di loro individui, intrecciandone senza che loro stessi ne siano consapevoli i loro destini.

Ecco a voi un estratto dalla pagina iniziale:

Potessimo, in quell’età macchinosa in cui ciascuno si chiede trecento volte al giorno trovando solo risposte angoscianti: <<perché qui?Perché in questa forma?Perché niente di ciò che sembra così spalancato agli altri risponde al mio richiamo?Perché di mille leggi che il mio corpo segue spontaneamente non si trova traccia nei corpi che mi attraggono?...>> dico... potessimo in quell’età, avere ali come il santo fatto Leone che qui spadroneggia e raggiungere come calamitati il punto della storia di ciascuno in cui le cose cambiano, il tratto del fiume in cui la corrente accompagna anzichè travolgere.”

Sta a voi, ora continuare nella lettura e avere voglia di fare un interessante viaggio nei meandri di questo puzzle.