Un giorno prima del 101° anniversario di indipendenza della
Finlandia, il 5 dicembre 2018, ad Helsinki è stata inaugurata la nuova biblioteca
centrale, Oodi (ode in italiano).
Costata cento milioni di euro, 70
investiti dal Comune e 30 dallo Stato, è un
regalo che ha voluto farsi questo Stato giovane, che partendo da origini povere
e contadine, ha costruito il suo futuro dedicando una cura particolare
all’istruzione. In un’intervista trovata spulciando in rete, il sindaco di Helsinki Jan Vapaavuori spiega
al gruppo di giornalisti internazionali invitati per mostrare la biblioteca in
anteprima: “Fin dall’inizio della nostra storia abbiamo capito che l’unica risorsa
che avevamo era il capitale umano. Niente
meglio di una biblioteca poteva simboleggiare il nostro modo di intendere la
nazione, una società aperta, trasparente e egualitaria che ha come valori
l’istruzione continua, la cittadinanza attiva, la libertà di espressione. La
democrazia si fonda infatti su un popolo istruito e critico, la dobbiamo
difendere!».
L’elegante edificio è basato sul progetto di uno studio di
architetti di Helsinki, ALA Architects, scelto in seguito ad un bando di progettazione internazionale che ha attratto almeno 544 candidati.
Il design di Oodi è stato
sviluppato mediante un meditato ed accurato lavoro interdisciplinare che ha coinvolto utenti delle
biblioteche e bibliotecari di Helsinki e dintorni, al fine di
contribuire alla determinazione di un progetto in grado di unire
armoniosamente sotto di sé input e visioni
differenti.
Nelle immediate vicinanze di Oodi si trovano il Parlamento
statale, il Palazzo della musica, la Finlandia Hall di Alvar Aalto e il Museo
Kiasma di Steven Holl. In particolare, quindi, non solo la composizione architettonica ma
anche la sua collocazione è da ritenersi strategica; infatti la scelta
di costruire la nuova biblioteca proprio di fronte al Parlamento, sta a
simboleggiare il rapporto complementare tra il governo e la popolazione in
Finlandia: le volumetrie dei due edifici, all'interno di una piazza mettono in
risalto quella simbiosi che è diventata l’ espressione della società
finlandese.
Ora entriamo e ammiriamola in tutta la sua bellezza e
imponenza, abbandonandoci ad un sogno ad occhi aperti.
La biblioteca ha un'estensione complessiva di 17000 metri quadrati ed è un edificio a tre livelli: al piano
terra sono presenti una grande hall e un’area dedicata a mostre ed eventi,
servizi centrali della biblioteca e una caffetteria.
Il cuore pulsante e vitale di Oodi però, è al primo
piano che serve a dare anche continuità tra lo spazio urbano al pianterreno e il "fluttuante" piano superiore : uffici, aule, sale di interazione e gioco , sale riunioni e un
“laboratorio urbano” sono disponibili gratis per tutti.
La
biblioteca vera e propria è situata al secondo e ultimo piano, “il paradiso dei libri” che offre
un’atmosfera molto rilassata per la lettura. In quest’area un’altra
caffetteria e una terrazza completano l’esperienza classica della biblioteca.
Ma addentriamoci in questo “paradiso” e guardiamolo più in dettaglio. “Uno spazio
silenzioso fluttuante sopra la città» così lo ha definito Nousjoki, l’architetto
dello ALA Architects; infatti più che
un piano è una superficie collinosa con un soffitto ondulato e ovattato, illuminato da
coni di luce naturale, su ogni lato ci sono vetrate che lo circondano, su cui,
man mano che si sale, si fa più fitta una nebbia composta da piccoli coriandoli
bianchi e argento che danno l’impressione di essere immersi in una nuvola e servono
a smorzare la trasparenza e a non far sembrare da fuori le vetrate troppo cupe.
Alla dolcezza ondulata del pavimento, sotto cui si nasconde
anche una grotta dedicata ai bambini e accessibile attraverso una porta segreta,
si sommano colori delicati che ammorbidicono la luce fredda del settentrione. La
lunga terrazza offre una vista mozzafiato sulla città e porta i visitatori allo
stesso livello del Parlamento, anche questo a simboleggiare i valori egualitari
del Paese.
Sugli scaffali, intervallati da piccole aree lettura, ci sono 100mila volumi a disposizione, un numero che
sembrerebbe modesto se si dimenticasse di annoverare il fatto che i visitatori
hanno accesso anche a 3,4 milioni di testi grazie ai
servizi digitali e a una squadra di carrelli robotici capaci di ordinare e
spostare libri procurandosi i volumi della collezione metropolitana di
Helsinki.
Le biblioteche pubbliche svolgono un ruolo fondamentale
nella vita civica finlandese.
L'amore per i libri
non è nato improvvisamente però, ma è il risultato di un enorme investimento nella cultura da parte dello stato della Finlandia sin dall'inizio, che non è mai cessato: è una delle pochissime nazioni ad
avere una legge specifica per regolarizzare e aiutare il lavoro svolto dai bibliotecari. La prima
versione di tale legge venne scritta nel 1928 ed è stata più volte aggiornata,
l'ultima nel 2016, subendo modifiche e adattandosi via via alle mutate esigenze
della società e per fare in modo che le biblioteche siano costantemente al
passo con i tempi: digitalizzazione, multiculturalismo sono i criteri guida
della legge che rende le biblioteche dei posti dove la conoscenza favorisce la
democrazia e l'uguaglianza tra i cittadini.
In Finlandia perciò, l'accesso
ai servizi bibliotecari è considerato un diritto per i cittadini, le biblioteche pubbliche hanno il mandato di
promuovere l’apprendimento continuo, il senso civico e la libertà di
espressione, e i finlandesi, in virtù di ciò, godono
del primato di essere tra gli utenti che più usufruiscono al mondo di
tali facilitazioni.
Non è un caso se la Finlandia nel 2016 è stata eletta la nazione più alfabetizzata al mondo ed attualmente conta circa 68 milioni di libri in prestito all'anno su di un totale di 5,5 milioni di persone costituenti la popolazione totale.
Non è un caso se la Finlandia nel 2016 è stata eletta la nazione più alfabetizzata al mondo ed attualmente conta circa 68 milioni di libri in prestito all'anno su di un totale di 5,5 milioni di persone costituenti la popolazione totale.
La Finlandia è anche
al primo posto nella classifica dei Paesi più felici del mondo stilata dalle
Nazioni Unite e le biblioteche, lo sappiamo bene noi accaniti lettori, sono da
sempre dei luoghi terapeutici per stimolare le persone a vivere meglio.