Ciao a tutti! Terminate le feste pasquali eccomi qui davanti al pc a parlarvi di un altro libro. Oggi vi suggerisco il libro di un autore che è capace di far viaggiare il lettore verso
un mondo magico e fiabesco: Mauro Corona con “La voce degli uomini freddi”.
"Era un paese
di neve. Nevicava anche d’estate. E nelle altre stagioni nevicava lo stesso.
Nevicava sempre.[...]Lassu' vivevano donne e uomini soffiati nella neve, statue
di ghiaccio che nessun fuoco avrebbe mai potuto sciogliere. Nemmeno quello dell'amore.
[...]Così era la faccenda lassu', sui monti degli invisibili." Ecco alcuni stralci dell'incipit di questa
malinconica e dolce fiaba romanzata. Corona ci trasporta teneramente e con
nostalgia in un luogo e tempo ormai perduti, in cui esisteva un villaggio che
viveva pacificamente ai ritmi della natura, anche quelli tragici, senza mai
lamentarsi e amando qualsiasi evento la vita gli donasse, persino la morte. Un
piccolo popolo tra i monti, così in alto e così nascosto, che nemmeno le guerre
tra gli uomini delle "città fumanti" potevano turbarli. Ma non c'è luogo
dove la cattiveria e l'avidità umana riescano ad arrestarsi, perciò rimane
ormai solo il "cantastorie" Mauro Corona a incantarci con la storia
di questi tenaci e semplici abitanti di un villaggio perso tra i monti, vissuti
per dieci secoli indisturbati, rendendoli vividi nella nostra immaginazione e
facendoci amare personaggi indimenticabili come i due amanti appassionati e
litigiosi i cui scheletri facevano da guardiani alla grotta dei cristalli
oppure l'uomo a "tre facce" e la sua amata "dagli occhi
parlanti" e altri ancora che con tenerezza ricorderemo anche dopo aver
terminato la storia.
Alla prossima!
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