“Sotto il sole nero”
è ambientato in un futuro alternativo apocalittico, in cui un sistema
totalitario, l’Ordine, gestisce la vita della gente, sottoposta a regole ferree
e spietate. A seguito di un disastro ambientale, il sole è stato oscurato e la
popolazione vive terrorizzata in un regime di totale alienazione, ufficialmente
per “essere
protetta” dal Ductor, il “salvatore della
specie”.
“MARCIA Marciano.
Piedi che schiacciano il terreno come centinaia di battiti di tamburi. E al
loro passaggio stordiscono l'ambiente. Lo schiacciano sotto le loro suole di
gomma. Migliaia di piedi. E sopra migliaia di piedi, migliaia di gambe rette e
lunghe. Migliaia di divise, migliaia di facce tutte uguali, di braccia tutte
uguali, di armi tutte uguali. E bandiere, bandiere sopra le braccia, i piedi,
le scarpe. Bandiere sopra il frastuono terribile dei loro passi simmetrici e
simultanei. Bandiere nere, una svastica al centro. Il vento potente che le
muove. E loro, loro inflessibili. Facce di bronzo sotto un sole nero.”
Ma l’equilibrio imposto con
la paura, dura finchè una minaccia da parte di invasori esterni comincia a
farlo scricchiolare.
Sono raccontate storie di
uomini logorati dalla paura e dall’ angoscia, impossibilitati a vivere la
propria individualità, e questo vale sia per chi opprime, sia per chi è
oppresso, conducendo ad una straziante alienazione.
“Pagare le tasse, spaccarci la schiena coi
nostri lavori e coi nostri doveri. Obbedire ciecamente. Prestare al governo
solo l'assenso, nient'altro. Questo è ciò per cui contiamo. Il silenzio.”
Nove punti di vista
differenti contribuiscono a raccontare l’agghiacciante e paralizzante realtà,
nove voci diverse accompagnano man mano il lettore verso un finale inaspettato.
Questo non è un romanzo
facile da digerire e, personalmente, mi ha portato a fare riflessioni anche
sulla condizione della nostra società attuale, non poteva essere altrimenti
(evocazioni abbastanza soggettive): magari siamo tutti sotto un "sole
nero", ma in maniera nettamente più subdola perchè è tutto mascherato
da una parvenza di "libertà",
chissà. Lo stile asciutto con frasi spezzate rende ancora di più la sensazione
di angoscia, alienazione e oppressione del racconto, che hanno
pervaso anche me durante la lettura, e le frasi ossessivamente ripetute come in
una sorta di litania ipnotica, da alcuni dei protagonisti, trasmettono con
efficacia il loro senso di disperazione. Un libro che merita di essere letto,
che investe il lettore in pieno e lo fa entrare in "crisi", come
è giusto che faccia un libro .
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